I contratti di locazione sono contratti regolari, tassati adeguatamente nella dichiarazione dei redditi, esistono diverse tipologie di contratti di locazione, i principali sono:
È quello più diffuso, il canone mensile da corrispondere viene stabilito in maniera libera, attraverso un accordo tra locatario e locatore. Questa formula viene spesso chiamata 4+4, poiché stipulata per un periodo di minimo 4 anni, prolungabili per altri 4, salvo diverse comunicazioni.
Questa tipologia è leggermente più complessa, ma è quella che permette, sia al locatore che al locatario di godere di alcuni vantaggi fiscali, come ad esempio la riduzione di imu e tasi del 25% o la riduzione base imponibile 30% per il proprietario, mentre per l’inquilino, detrazioni fiscali in base al reddito. La determinazione del canone d’affitto, avviene tramite l’analisi di alcuni parametri, presenti in vere e proprie tabelle, stilate da associazioni di categoria, in base alle quali si definisce il prezzo; si tiene quindi conto di fattori come: anno di costruzione o ristrutturazione, superficie commerciale, presenza di posto auto, ascensore, riscaldamento, arredamento etc. La durata di questo contratto può essere 3+2, 4+2, 5+2 o 6+2.
Questo tipo di contratto deve contenere una specifica clausola che giustifichi l’esigenza di transitorietà del locatore o del conduttore,come ad esempio: lavoratore in trasferta, studente fuori sede etc, purché la città sia diversa da quella dove si possiede la residenza. Se tale esigenza non viene documentata, la locazione diventa in automatico ordinaria. Essendo di natura transitoria, il contratto in questione ha una durata che va da minimo 1 anno ad un massimo di 18 mesi.
Questo tipo di contratto nasce per favorire le trasferte per motivi di studio ed ha dei requisiti fondamentali: l’inquilino deve essere uno studente fuori sede, quindi avere la residenza in un comune diverso, il comune in cui è ubicato l’immobile deve coincidere con la sede dell’università o essere limitrofo. La durata è di minimo 6 mesi, fino ad un massimo di 3 anni, che possono essere rinnovati alla prima scadenza.