Conformità urbanistica e catastale di un immobile

La conformità urbanistica è la corrispondenza tra lo stato di fatto di un immobile e l’insieme dei titoli edilizi abitativi, rilasciati dal comune in tutta la storia dell’immobile.

Va precisato che ad ogni immobile costruito, deve corrispondere un progetto depositato al comune dove è ubicato, che lo approva e lo legittima, secondo le normative vigenti.

La conformità urbanistica serve in 3 casi:

-          La compravendita di un immobile

-          La richiesta e la sottoscrizione di un mutuo

-          Lavori di ristrutturazione e/o modifiche all’asseto originario dello stabile.

La verifica della conformità del certificato urbanistico, va affidata ad un tecnico qualificato, che effettua un sopralluogo ed in caso positivo, rilascia una dichiarazione di conformità urbanistica, corredata da una relazione tecnica. La dichiarazione di conformità urbanistica, dimostra la regolarità urbanistica dell’edificio, rispetto al progetto presentato ed approvato al comune e serve a dimostrare che non sono presenti abusi edilizi e/o variazioni, rispetto al progetto originale. Se invece l’esito dovesse essere negativo, il venditore dovrà procedere alla regolarizzazione degli abusi sanabili; diversamente, le cose si complicano e la compravendita potrebbe non essere consentita.

Un aspetto da tenere in considerazione e da non confondere è la differenza tra conformità urbanistica e quella catastale. La conformità catastale, infatti è la corrispondenza tra lo stato di fatto dell’unità immobiliare e l’ultima planimetria catastale depositata al catasto. Il catasto ha funzione puramente fiscale, per cui non dimostra la regolarità edilizia (tranne in casi eccezionali) e non è probatorio. Talvolta, quindi capita che un edificio risulti conforme alla planimetria depositata al catasto, ma non con le informazioni depositate al comune; in altre parole, seppur accatastato, un immobile può comunque essere abusivo.