Titolo di Provenienza: cosa sapere

Il titolo di provenienza è un documento di fondamentale importanza in un’operazione immobiliare, poiché contiene tutte le informazioni più importanti del bene.

Esso è un documento non falsificabile creato da un pubblico ufficiale (notaio o giudice), che viene registrato all’agenzia delle entrate e che certifica da dove proviene la titolarità dell’unità immobiliare, rendendo possibile l’elaborazione dello storico dei vari passaggi di proprietà di volta in volta, permettendo così lo scambio dei beni ed ufficializzando il passaggio di proprietà dal vecchio al nuovo titolare.

Il titolo di provenienza contiene:

-          Luogo e parti coinvolte (acquirente, venditore e pubblico ufficiale)

-          Oggetto e scopo (compravendita, nuda proprietà, usufrutto o donazione)

-          Descrizione delle unità immobiliari coinvolte (anno di costruzione, stato urbanistico, estremi catastali, mq, etc)

-          Prezzo pattuito e modalità di pagamento

-          Storia dell’immobile e regime patrimoniale (la ricostruzione dei diversi passaggi di proprietà e lo stato patrimoniale)

-          Garanzie offerte dal proprietario (formalità che garantiscono l’acquirente)

-          Da dove deriva l’immobile (se proviene da compravendita, successione, decreto di trasferimento o donazione)

Una caratteristica del titolo di provenienza è la sua stretta correlazione al precedente. Infatti per crearne uno nuovo, è necessario ricostruire la storia partendo dal precedente, e questo garantisce la continuità delle informazioni. Inoltre per poter compiere qualsiasi atto giuridico, è necessario fornire l’originale o la copia autenticata. Queste dinamiche rendono difficile manomettere il documento, garantendo la veridicità delle informazioni in esso contenute.

Nel caso di smarrimento del titolo di provenienza, ci si può rivolgere al notaio che lo ha redatto, oppure all’archivio notarile distrettuale, nel caso in cui il notaio non esercitasse più. Per il recupero del documento, sono previsti dei costi, che sono riportati sul sito del ministero della giustizia.