Il cambio di destinazione d’uso di un immobile si effettua quando si decide di modificare lo scopo e la funzione di un immobile,effettuando il passaggio di esso da una categoria ad un’altra.
Le destinazioni d’uso degli immobili sono 7:
- RESIDENZIALE: comprende le abitazioni di qualsiasi genere
- INDUSTRIALE E ARTIGIANALE: comprende gli edifici con attività finalizzate alla produzione di beni e servizi
- COMMERCIALE AL DETTAGLIO: comprende tutti gli immobili destinati alla vendita e le attività atte alla somministrazione di alimenti e bevande.
- COMMERCIALE ALL’INGROSSO E DEPOSITI: comprende capannoni industriali con vendita all’ingrosso e magazzini
- TURISTICO E RICETTIVA: comprende tutte le strutture destinate all’accoglienza di persone
- DIREZIONALE DI SERVIZIO: comprende tutti gli uffici
Se si vuole effettuare il cambio di destinazione d’uso, in primo luogo bisogna controllare se il Piano Regolatore e il Regolamento Urbanistico, non pongono particolari limiti, poiché non sempre è possibile e va adeguatamente approfondito. Uno dei possibili ostacoli, è spesso l’inadeguatezza degli ambienti che costituiscono un edificio.
È possibile passare da una categoria all’altra, solo in presenza di determinati requisiti, previsti dalle normative, è bene quindi capire quali autorizzazioni vanno richieste al Comune. Per questo è necessario rivolgersi ad un professionista per l’espletamento delle pratiche urbanistiche e catastali.
I costi dipendono da diversi fattori:
- Il compenso dovuto al tecnico per la gestione della pratica
- L’eventuale progetto
- Eventuali lavori edili, necessari al cambi (es: la messa a norma degli impianti)
- Le spese di segreteria per eventuali autorizzazioni
- Oneri di urbanizzazione