Immobiliare 2024: un’analisi approfondita. Cosa aspettarsi nel 2025?

Immobiliare 2024: un'analisi approfondita. Cosa aspettarsi nel 2025?

Immobiliare 2024: un’analisi approfondita. Cosa aspettarsi nel 2025?

Dopo il periodo di offuscamento del mercato, riconducibile agli effetti del graduale esaurimento del canale creditizio a sostegno degli acquisti di abitazioni, in questa fine del 2024 sembra che il settore immobiliare italiano, inizia a dare i primi segni di vitalità.

A conferma dello slancio del mercato, tra luglio e settembre sono state vendute più di 161 mila case, ben 4 mila in più rispetto allo stesso periodo del 2023 ed i tempi medi di vendita degli immobili, sono scesi a 4,5 mesi.

Per quanto riguarda le tipologie di immobili scelti in quest’ultimo periodo, salgono gli immobili di ampia quadratura (oltre i 115 mq) e dal canto opposto, hanno avuto successo anche quelli dal taglio molto piccolo (inferiore ai 50 mq).

Si è registrato un aumento della domanda con una conseguente spinta al mercato che dipende da due fattori fondamentali: il ripristino di condizioni di accesso al credito meno selettive e la tenuta dei redditi familiari; possiamo affermare che resta sì l’incertezza, ma pare che il mercato italiano stia cercando di superare la fase più dedicata.

I tassi di interesse sono in calo per il terzo trimestre consecutivo e questo ha incentivato le compravendite concluse grazie ad un mutuo ipotecario, il dato ha infatti registrato il 40% di acquisti effettuati con questa modalità, dato in crescita rispetto al 2023.

Questa ripresa delle compravendite però non ha coinciso con una discesa dei prezzi, come accade generalmente, bensì i prezzi delle abitazioni hanno mantenuto la media del primo semestre dell’anno, rimanendo pressoché invariati. Addirittura si è registrato sul mercato di Milano una flessione dei valori (-1,5% su base semestrale) che può essere interpretato come un segnale anticipatorio di indebolimento del mercato nazionale.

Sul fronte delle locazioni, la scarsa possibilità di accesso al credito per l’acquisto ha determinato un aumento eccessivo della domanda, con un conseguente aumento dei canoni di locazione richiesti, che sono cresciuti ovunque con un dato superiore al 3% annuo.

Cosa aspettarci quindi dal nuovo anno?

La domanda di immobili residenziali continuerà a crescere, trainata anche dagli investitori esteri innamorati del nostro patrimonio, che ormai da anni investono nel Bel paese.

I prezzi continueranno a rimanere pressoché stabili e la riduzione dei tassi favorirà ulteriormente l’aumento delle compravendite.

Pare quindi che la fase più problematica del mercato immobiliare sia già alle sue spalle, anche se alcuni nodi non sciolti porteranno con sé qualche strascico ancora per un po’.

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