Quando ci si appresta a cercare una casa in affitto, ciò che si sente ripetere spesso è : ”Cedolare Secca”, ma cosa significa?
Si tratta di un regime opzionale valido per i contratti di locazione di immobili ad uso abitativo e stipulati tra persone fisiche, introdotto allo scopo di contrastare il fenomeno degli affitti in nero.
Le principali caratteristiche sono:
- Il pagamento di un regime di tassazione sostitutivo dell’IRPEF e delle relative addizionali sui redditi da locazione
- L’esenzione del versamento dell’imposta di registro e di bollo per la registrazione, ma anche la proroga per l’eventuale risoluzione del contratto.
Il regime di cedolare secca, può essere scelto dal proprietario dell’immobile o dal titolare del diritto reale di godimento (es. usufruttuario); una volta scelto, esso sarà valido anche per tutte le pertinenze della casa, locate congiuntamente all’abitazione.
Inoltre si rinuncia alla possibilità di richiedere l’aggiornamento del canone di locazione, inclusa anche la variazione ISTAT.
La cedolare secca non si applica in automatico, ma va esplicitamente scelta alla registrazione del contratto, compilando l’apposito modello RLI. Nel caso in cui si decidesse di esercitarla negli anni successivi, è possibile farlo quando viene prorogato il contratto, comunicandolo preventivamente all’inquilino, con una raccomandata.
Le aliquote della cedolare secca sono due:
- 21% che viene applicata sui contratti a canone libero
- 10% prevista per i contratti a canone concordato
Fondamentalmente esercitare la cedolare secca, è vantaggioso per chi ha redditi IRPEF alti e poche detrazioni, mentre chi ha importanti detrazioni, avrà meno interesse ad applicarla.