Era già atteso per la fine dell’anno, l’aumento dei tassi d’interesse sui mutui, ma a causa dell’inflazione e della guerra in Ucraina, il movimento al rialzo è stato anticipato ed accelerato.
In questi mesi, abbiamo assistito all’aumento del costo del denaro e di conseguenza dei tassi applicati ai nuovi mutui, i tassi fissi hanno registrato un aumento maggiore, rispetto a quelli a tasso variabile, in pratica la rata per un mutuo medio di 140.000 euro a tasso fisso per 20 anni, ad oggi, ha subito un aumento di circa 56 euro, contro l’aumento di circa 3 euro per il variabile.
Chi sottoscriverà un mutuo a tasso fisso nei prossimi mesi, a causa di una rata più elevata e della risalita degli indici, dovrà mettere in conto che potrebbe essere più difficile ottenere importi elevati, poiché la banca tiene conto del rapporto rata/reddito. Mentre, chi sceglierà il tasso variabile, troverà una situazione pressoché stabile, pur dovendo considerare che anche questi, potrebbero salire nel medio periodo.
L’incremento dei tassi, si traduce per le famiglie in una spesa maggiorata di circa 500 euro annuali, se consideriamo un mutuo medio di 140.000 euro per 25 anni. Un aumento, che tutto sommato è ancora gestibile, tanto da non aver impattato sul mercato immobiliare, che registra ancora una buona tenuta.
Un ottimo consiglio, per chi oggi deve sottoscrivere un mutuo, è sicuramente quello di limitare il più possibile il rapporto rata/reddito, così da abbassare la rata e accedere ad offerte più interessanti dal punto di vista dei tassi.
Le previsioni per il futuro, non sono delle migliori, perché per quanto riguarda i tassi variabili, si prevede un aumento di circa 50 punti entro la fine dell’estate, di circa 100 punti entro la fine del 2022 e di circa 150 tra 12 mesi. Per quanto riguarda i fissi, già nelle prossime settimane è probabile che ci siano ulteriori aumenti di circa 30/40 punti base. Aumenti che, come abbiamo visto, sono condizionati fortemente dall’inflazione nel nostro paese, causato in parte dalla crisi in Ucraina, che rende difficile poter prevedere la durata di questo fenomeno ed in generale, l’andamento dell’economia Europea, in balìa di una serie di variabili di grande incertezza.
Per quanto riguarda il mercato immobiliare, l’aumento dei tassi, potrebbe incidere negativamente sulla richiesta di casa, aspetto che, alla lunga, si tradurrebbe in un calo dei prezzi, oppure potrebbe accadere l’esatto contrario, essendo il mattone, da sempre un bene rifugio.