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Le categoria catastali: cosa sono?

26/06/2023 - Regolarità Urbanistica

Le categorie catastali, classificano i fabbricati in base al loro valore e grado di redditività, consentono di definirne la rendita catastale e calcolare il reddito imponibile secondo tassazione.

Conoscere la categoria catastale di un immobile è utile per:

-          Determinarne il valore di mercato

-          Determinare l’aliquota IMU da pagare

-          Avere accesso a determinati bonus o incentivi specifici.

-          Avere conoscenza generale delle sue caratteristiche

In Italia esistono gruppi che vanno dalla A alla F, che identificano gli immobili secondo la loro destinazione d’uso, ovvero la loro funzione principale.

Le categorie A – B e C racchiudono immobili ad uso ordinario, rispettivamente del settore residenziale, ad uso urbano e del settore terziario; le categorie D – E ed F, riguardano invece immobili a destinazione speciale, rispettivamente grandi strutture produttive, attività di culto e a categoria catastale fittizia.

Vediamo nello specifico tutte le tabelle:

Gruppo A: categorie catastali degli immobili residenziali

  • categoria A/1: abitazioni di tipo lusso o ubicati in zone di pregio con rifiniture di livello superiore alle case comuni di livello residenziale;
  • categoria A/2: abitazioni di tipo residenziale;
  • categoria A/3 abitazioni di tipo economico;
  • categoria A/4: abitazioni popolari;
  • categoria A/5: sono le abitazioni ultrapopolari;
  • categoria A/6: abitazioni di tipo rurale, adibite per l’uso di attività agricole;
  • categoria A/7: villini, unità immobiliari appartenenti a un fabbricato con finiture simili a quelle di un fabbricato civile e dotata di aree esterne a proprio uso esclusivo;
  • categoria A/8: ville con un parco e/o giardino ad uso esclusivo;
  • categoria A/9: castelli, palazzi di eminenti pregi artistici e storici;
  • categoria A/10: uffici e studi privati, destinati all’attività professionale;
  • categoria A/11: abitazioni o alloggi tipici dei luoghi che, per la loro forma e struttura, tendono ad essere individuate in zone geografiche precise (per esempio i trulli, i sassi o le baite in montagna).

Gruppo B: patrimonio immobiliare urbano

  • categoria B/1: Collegi e convitti, educandati, ricoveri, orfanotrofi, ospizi; conventi, seminari e caserme;
  • categoria B/2: Case di cura ed ospedali (senza fine di lucro);
  • categoria B/3: Prigioni e riformatori;
  • categoria B/4; Uffici pubblici;
  • categoria B/5: Scuole e laboratori scientifici;
  • categoria B/6: Biblioteche, pinacoteche, musei, gallerie, accademie che non hanno sede in edifici della categoria A/9;
  • categoria B/7: Cappelle ed oratori non destinati all’esercizio pubblico del culto;
  • categoria B/8: Magazzini sotterranei per depositi di derrate.

 

Gruppo C: immobili del settore terziario

  • categoria C/1: Negozi e botteghe;
  • categoria C/2: Magazzini e locali di deposito;
  • categoria C/3: Laboratori per arti e mestieri;
  • categoria C/4: Fabbricati e locali per esercizi sportivi (senza fine di lucro);
  • categoria C/5: Stabilimenti balneari e di acque curative (senza fine di lucro);
  • categoria C/6: Stalle, scuderie, rimesse, autorimesse (senza fine di lucro);
  • categoria C/7: Tettoie chiuse o aperte.

Gruppo D: grandi strutture produttive

  • categoria D/1: Opifici;
  • categoria D/2: Alberghi e pensioni (con fine di lucro);
  • categoria D/3: Teatri, cinematografi, sale per concerti e spettacoli e simili (con fine di lucro)
  • categoria D/4: Case di cura ed ospedali (con fine di lucro)
  • categoria D/5: Istituto di credito, cambio e assicurazione (con fine di lucro)
  • categoria D/6: Fabbricati e locali per esercizi sportivi (con fine di lucro)
  • categoria D/7: Fabbricati costruiti o adattati per le speciali esigenze di un’attività industriale e non suscettibili di destinazione diversa senza radicali trasformazioni;
  • categoria D/8: Fabbricati costruiti o adattati per le speciali esigenze di un’attività commerciale e non suscettibili di destinazione diversa senza radicali trasformazioni;
  • categoria D/9: Edifici galleggianti o sospesi assicurati a punti fissi del suolo, ponti privati soggetti a pedaggio;
  • categoria D/10: Fabbricati per funzioni produttive connesse alle attività agricole.

Gruppo E: fabbricati speciali

  • categoria E/1: Stazioni per servizi di trasporto, terrestri, marittimi e aerei;
  • categoria E/2: Ponti comunali e provinciali soggetti a pedaggio;
  • categoria E/3: Costruzioni e fabbricati per speciali esigenze pubbliche;
  • categoria E/4: Recinti chiusi per speciali esigenze pubbliche;
  • categoria E/5; Fabbricati costituenti fortificazioni e loro dipendenze;
  • categoria E/6: Fari, semafori, torri per rendere d’uso pubblico l’orologio comunale;
  • categoria E/7: Fabbricati destinati all’esercizio pubblico dei culti;
  • categoria E/8: Fabbricati e costruzioni nei cimiteri, esclusi i colombari, i sepolcri e le tombe di famiglia;
  • categoria E/9: Edifici a destinazione particolare non compresi nelle categorie precedenti del gruppo E.

Gruppo F: categoria catastale fittizia (che poi ne acquisiscono una definitiva)

  • categoria F/1: si riferisce a un’area urbana che abbia speciali esigenze pubbliche e non sia assimilabile alla categoria dei terreni agricoli;
  • categoria F/2: raggruppa le unità collabenti, si tratta di fabbricati inutilizzabili a causa di crolli;
  • categoria F/3: si riferisce a quelle unità in corso di costruzione i cui lavori non sono ancora terminati;
  • categoria F/4: include le unità incomplete, che ancora non sono definite nella consistenza e nella futura destinazione d’uso;
  • categoria F/5: individua i lastrici solari che possono essere posizionati sopra a unità immobiliari preesistenti.
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